sabato 14 dicembre 2013

Opposizione alla delibera di adozione della variante al P.I.I. "Valflesch"



Illustrissimo Signor Sindaco
del Comune di Clusone



OPPOSIZIONE ALLA DELIBERA N° 62 DEL 31/10/2013: ADOZIONE VARIANTE AL PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO DENOMINATO COMPARTO VALFLESH- MODIFICA CONVENZIONALE FINALIZZATA ALLA RIDETERMINAZIONE DELLO STANDARD QUALITATIVO.


L’Amministrazione Comunale, con la delibera in oggetto, propone di adottare una variante al P.I.I. denominato “Comparto Valflesh”,  approvato con delibera in data 16/03/2010, per modificare in modo sostanziale la convenzione urbanistica dello stesso. La modifica prevede, tra l’altro, segnatamente,  di impiegare le risorse generate dal conferimento degli standards qualitativi “nella ristrutturazione o realizzazione di strutture o edifici”, che l’Amministrazione dovrà indicare entro dodici mesi. Gli standards dovuti  ammontano circa ad € 2.000.000
 Vengono così dirottate una parte delle risorse destinate alla realizzazione dell’importante opera pubblica relativa alla costruzione del Palazzetto dello Sport Polifunzionale.

Non a caso, gli standards qualitativi del P.I.I. “Comparto Valflesh” erano destinati, unitamente a quelli relativi ai P.I.I. “Area Ex cinema Mirage” e “Collina San Giorgio”, alla realizzazione di un palazzetto dello sport. Per tale finalità, i tre operatori interessati avevano costituito un consorzio con atto del notaio Alberto Maria Ciambella del 18-19 novembre 2009. L’Amministrazione Comunale, a sua volta, per concretizzare la realizzazione di tale struttura, aveva  approvato, con delibera di Giunta Comunale N° 114 del 09/09/2009, il progetto dell’opera stessa della quale aveva individuato anche l’ubicazione e la giacitura su un’area adiacente al Centro Sportivo in località “Prati Mini” appositamente acquistata, per tale univoco scopo, dalla Comunità Montana Valle Seriana Superiore in data 12 marzo 2007.
Il corrispettivo versato dal Comune per l’acquisizione di detta area, di circa  mq 8.750,00, è stato pari ad € 262.500,00 più le spese di trasferimento (registro e notaio) e, tra gli accordi contrattuali assunti dal Comune nell’ambito della stipula della Convenzione per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport, vi è, tra gli altri, quello che, ai sensi dell’art. 7 della convenzione stessa, prevede: “Il comune di Clusone s’impegna alla realizzazione della presente convenzione entro il termine dei cinque anni dalla sottoscrizione della stessa. La mancata realizzazione del Palazzetto dello Sport  da parte del comune di Clusone  comporterà il vincolo perpetuo ad uso sportivo delle aree di cui  all’art. 2“.

Il comune di Clusone è notoriamente privo di una ricettività sportiva in quanto le strutture presenti non sono in grado di accogliere le diverse associazioni operanti sul territorio comunale e di ospitare manifestazioni sportive ufficiali e non.  Le attuali strutture  sul territorio comunale  sono:
* Palestre di proprietà della Provincia di Bergamo:
- Palazzetto dell’Istituto Fantoni per il cui utilizzo le associazioni sono tenute al pagamento di tariffe orarie particolarmente onerose e che non offre adeguata sistemazione al pubblico che intende seguire gli eventi ospitati. Inoltre presenta, a pochi anni dalla realizzazione, la necessità di continui interventi di manutenzione.
- Palestra dell’Istituto Fantoni anch’essa concessa a titolo particolarmente oneroso, non è omologata ad ospitare manifestazioni di campionati sportivi ufficiali e presenta notevoli problematiche all’impianto di riscaldamento oltre a richiedere interventi di riqualifica degli impianti e delle attrezzature che sono al momento inadatti alla pratica dell’allenamento.
* Palestra presso il Patronato San Vincenzo, richiede anch’essa interventi di manutenzione dell’area di gioco e presenta condizioni del sistema di riscaldamento particolarmente inefficaci e fatiscenti a tal punto di aver costretto alcune società alla sospensione degli allenamenti.
* Palestra dell’Istituto Rezzara, presenta la stessa impossibilità di utilizzo ufficiale essendo l’omologazione incompatibile con le sue modeste dimensioni.
* Palestra delle scuole medie, attualmente l’unica di proprietà comunale, che sempre a causa delle dimensioni, non può essere omologata per l’utilizzo in manifestazioni sportive ufficiali.


Il comune di Clusone è notoriamente privo di una ricettività sportiva in quanto le strutture presenti non sono in grado di accogliere le diverse associazioni operanti sul territorio comunale e di ospitare manifestazioni sportive ufficiali e non.  Le attuali strutture  sul territorio comunale  sono:
* Palestre di proprietà della Provincia di Bergamo:
- Palazzetto dell’Istituto Fantoni per il cui utilizzo le associazioni sono tenute al pagamento di tariffe orarie particolarmente onerose e che non offre adeguata sistemazione al pubblico che intende seguire gli eventi ospitati. Inoltre presenta, a pochi anni dalla realizzazione, la necessità di continui interventi di manutenzione.
- Palestra dell’Istituto Fantoni anch’essa concessa a titolo particolarmente oneroso, non è omologata ad ospitare manifestazioni di campionati sportivi ufficiali e presenta notevoli problematiche all’impianto di riscaldamento oltre a richiedere interventi di riqualifica degli impianti e delle attrezzature che sono al momento inadatti alla pratica dell’allenamento.
* Palestra presso il Patronato San Vincenzo, richiede anch’essa interventi di manutenzione dell’area di gioco e presenta condizioni del sistema di riscaldamento particolarmente inefficaci e fatiscenti a tal punto di aver costretto alcune società alla sospensione degli allenamenti.
* Palestra dell’Istituto Rezzara, presenta la stessa impossibilità di utilizzo ufficiale essendo l’omologazione incompatibile con le sue modeste dimensioni.
* Palestra delle scuole medie, di proprietà comunale, che sempre a causa delle dimensioni, non può essere omologata per l’utilizzo in manifestazioni sportive ufficiali.

L’obiettivo della realizzazione di un centro sportivo multifunzionale di proprietà comunale riveste carattere strategico in relazione alla natura e alla vocazione della comunità clusonese: la più numerosa dell’intera alta valle di cui costituisce, da sempre, il naturale capoluogo e punto avanzato di riferimento civile, commerciale, industriale, di erogazione di servizi sovra comunali e di accesso a progetti e strutture educative, formative e di intrattenimento. Alcune comunità del nostro comprensorio hanno già risolto da anni questo problema dotandosi di impianti  perfettamente funzionanti (Rovetta, Castione della Presolana e, sull’asta del serio, Villa d’Ogna, Ardesio, Valbondione, Valgoglio etc). Lo sport, l’educazione e la cultura, sono parti di un “unicum”, organi di un corpo unitario: la nostra città e la nostra comunità. Non sono meno attuali, utili o efficaci dei servizi socio-sanitari con i quali vanno ad interagire in un sistema di “welfare” che pone le sue fondamenta sul benessere delle persone e sullo sviluppo di una salutare convivenza di comunità. Queste parti rivestono uguale rilievo e sono analogamente irrinunciabili. Una struttura sportiva polivalente concorre a concretizzare un progetto di “benessere” nel senso più puro del termine, quale elemento di coesione per la cittadinanza; un nuovo “laboratorio” che possa realizzare una rilevante opportunità di crescita sociale e culturale per la nostra città.
Lo sport odierno si qualifica come un fenomeno socio-economico di primaria importanza, essendo riconosciuto come uno dei più efficaci strumenti educativi e formativi che favoriscono l’integrazione e la solidarietà, poiché capace di osservare attentamente le nuove generazioni e contemporaneamente rivolgersi all’età matura.
In tali prospettive si inquadra l’esigenza di una struttura sportiva polivalente la quale possa offrire spazi ed occasioni di tipo:
-         sportivo generalmente inteso: utilizzo da parte delle diverse associazioni sportive territoriali etc;
-         educativo: promozione di stili di vita sani, incontri ed iniziative su svariati temi quali, ad esempio, l’educazione civica etc;
-         culturale e creativo: corsi, spettacoli ed approfondimenti su musica, danza, arte etc;
-         formativo: corsi di sport, serate di approfondimento scientifico etc;
-         turistico:  eventi ed iniziative di promozione turistica di richiamo quanto meno regionale etc;
-         informativo: organizzazione, ad esempio, di giornate di orientamento scolastico o sulle opportunità legate al mondo del lavoro in cui si incontrino sinergicamente domanda e offerta etc;
-         altro.
Soddisfare tale esigenza significa scommettere sull’educazione, sulla salute e sulla cultura dei giovani e della società civile generalmente intesa. Abbiamo bisogno di edificare conoscenza, investire sui luoghi della produzione culturale e della formazione sportiva e non.

Di fronte a questi benefici di carattere civico e di sviluppo sociale, gli argomenti che poco sommessamente vengono uditi in pubblici dibattiti relativi ai costi futuri di mantenimento e gestione della struttura in esame, sono del tutto fuorvianti. Non a caso tutte le strutture sociali e quelle che erogano servizi pubblici hanno naturalmente dei costi: le scuole di tutti i gradi costano così pure gli ospedali, gli asili nido, le scuole materne etc. Non è escluso, per altro, che un’attenta gestione di un complesso, ben progettato e bene costruito, possa generare sufficienti redditi che siano idonei al suo mantenimento e alla sua conservazione, come è già risultato in numerose realtà anche prossime.

In luogo della cancellazione tout court dell’iniziativa del consorzio cui erano legati i tre P.I.I. già convenzionati, si doveva pensare di costruire l’opera in argomento, se mai in diverse fasi temporali: si poteva “spacchettare” l’opera e prevederne la sua costruzione a blocchi o a moduli e non sciogliere il consorzio deputato alla sua realizzazione.

In relazione a quanto precede i sottoscritti,

SI OPPONGONO

Alla delibera N° 62 del 31/10/2013,  avente ad oggetto l’adozione di variante al Programma Integrato di Intervento denominato Comparto Valflesh - modifica convenzionale finalizzata alla rideterminazione dello standard qualitativo.



e pertanto

CHIEDONO

che l’Onorevole Consiglio Comunale provveda alla  sua revoca.

Distinti saluti

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